La vicenda dell’Agenzia Dire è surreale e pericolosa per tutto il panorama dell’informazione.
Dalla sera alla mattina, oltre 30 giornalisti, sono stati lasciati a casa, sospesi o licenziati. Alcuni avvisati con una mail alle 22 di sera del 31 dicembre.
Esprimo la mia solidarietà ai cronisti in questo momento difficile. Le forze politiche parlamentari non possono voltarsi dall’altra parte, bisogna intervenire con ogni strumento possibile.
È necessario che venga aperto un tavolo nazionale per tutelare i lavoratori, vittime, anzi ostaggi, di questa situazione. L’agenzia di stampa Dire è un patrimonio della libera informazione e va salvaguardato insieme ai tanti posti di lavoro
