2 Ottobre 2024
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Focus

Daniele Leodori: “Voglio riportare il Pd a far politica fra la gente”

Parla il segretario regionale Dem: “Dobbiamo dare alternative concrete. Solo così potremo recuperare consensi in regione”


Consigliere Daniele Leodori, ha appena dato le dimissioni da vice presidente del consiglio regionale. Non è il primo passo indietro che compie nella sua carriera politica. L’unica soluzione per cercare di tenere insieme tanto il Pd, il suo partito, quanto la coalizione di centrosinistra?

«Parliamo di dimissioni che potevano anche non esserci. Non c’è incompatibilità tra la vice presidenza e la guida della segreteria regionale dem. In questo momento storico, con il centrosinistra all’opposizione sia a livello nazionale che regionale, credo però che ci sia bisogno con generosità di occuparsi del partito e tornare a fare politica in mezzo alla gente, provando a trovare soluzioni alle numerose problematiche. Ci sono tanti temi su cui intervenire, dall’aumento delle bollette a quello del carrello della spesa, e ritengo che il Pd regionale debba organizzare incontri a tutti i livelli per una controproposta rispetto alle scelte delle destre».

Il Pd è alle prese da tempo con una forte perdita di consensi. A suo avviso da cosa dipende e quali prospettive vede?

«Vedo delle prospettive tutte da costruire, tornando in mezzo alla gente a fare politica, con proposte concrete, alternative a quelle che la destra, sia a livello nazionale che regionale, sta mettendo in campo. Spero che anche i potenziali compagni di viaggio della coalizione di centrosinistra abbiano capito che non ci si può dividere al momento del voto. Vanno ritrovate le ragioni che ci uniscono e non solo quelle che ci dividono».

Un lavoro concentrato soprattutto sulle Europee.

«A ridare centralità alla politica, con il Pd attore protagonista, temi concreti e proposte chiare. Alle Europee vedremo se questo percorso può dare risultati importanti come io immagino».

La giunta Rocca sostiene di aver trovato una situazione disastrosa in Regione, soprattutto sulla sanità. Dieci anni di centrosinistra hanno lasciato una simile eredità?

«Penso che chi arriva dopo e inizia a governare ha sempre la tentazione di giustificare le proprie debolezze dando la responsabilità a chi l’ha preceduto, ma è una tendenza che hanno soprattutto quelli che si sentono particolarmente deboli, incapaci di individuare un percorso da intraprendere. La destra non ha trovato sorprese e anche il bilancio 2022 ha ottenuto la parifica. I 170 milioni non parificati rappresentano l’1% del bilancio, non è la prima volta ch accade e credo non debba spaventare. Spaventa invece che chi governa ha addirittura deciso di non rinnovare il fondo taglia-tasse».

Il presidente sostiene di aver invertito rotta sulla sanità. Condivide?

«Non vedo inversioni di rotta nei servizi ai cittadini. È sufficiente guardare le liste d’attesa. C’è ancora tempo ma i primi segnali non vanno nel segno del miglioramento».

E l’attività svolta dall’attuale amministrazione?

«Modesta. Mi sembra che sinora abbiano fatto solo riscaldamento ed è ora che inizino a giocare. Siamo a zero provvedimenti, zero riforme e zero aiuti ai territori. Una stasi tra l’altro percepita da tutti».

L’accordo sui fondi europei siglato col Governo la convince?

«Per niente. Mi dispiace dirlo. Noi puntavamo su grandi interventi, mentre nell’accordo mi sembra tornata la tendenza a frastagliare gli investimenti».

Il centrosinistra ha governato dieci anni nel Lazio. Rimpianti?

«Per l’ultimo periodo, quando non si è completato il lavoro perché magari tanti hanno pensato più all’io che al noi. E i risultati alle elezioni si sono visti».

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